Cartoline Stenopeiche
Cartoline Stenopeiche #01
Abbiamo iniziato questo laboratorio con un punto interrogativo per braccio. Innanzi tutto “stenopeiche”, che strana parola. Quando l’abbiamo sentita ci siamo meravigliati perchè non la conoscevamo proprio. Ma quando ci hanno spiegato che avremmo fatto le fotografie con delle scatole abbiamo pensato sul serio che fosse uno scherzo. All’inizio il laboratorio sembrava un po’ misterioso, abbiamo utilizzato strani oggetti: per esempio una scatola con un telo nero sotto il quale ci dovevamo infilare e come per magia si esplorava il mondo al contrario e sembrava di sognare; un altro oggetto, un tubetto con una lente che più ti allontani e più vedi, sempre al contrario. Si chiama stenovisore e guardandoci dentro sembra di essere appesi al soffitto. Per costruire la macchina stenopeica abbiamo utilizzato delle scatole di scarpe, le abbiamo dipinte di nero all’interno. Poi abbiamo fatto un forellino piccolo, anzi minuscolo. Abbiamo fatto delle prove e delle esplorazioni in due luoghi fantastici della nostra città. Durante le esplorazioni abbiamo fatto le foto con le nostre scatole e dopo c’è stato il momento magico dello sviluppo. “Camera oscura” questo nome non promette bene abbiamo pensato. Invece appena entrati ci siamo ricreduti, carta fotografica, bacinelle con gli acidi, luce rossa: è stata un’esperienza magica. Contentezza, emozione, curiosità, stupore e meraviglia sono emozioni che quando si sviluppa non mancano! Le fotografie di backstage documentano tutte le fasi del progetto.
Lungo mare di Su Siccu e Parco di Monteclaro